La Capitozzatura: una pratica dannosa da evitare
Gli alberi sono organismi viventi in grado di sopravvivere per secoli o addirittura millenni, ben oltre la vita media di un essere umano. In ambiente urbano, tuttavia, le possibilità che raggiungano età così considerevoli è piuttosto limitata per vari motivi.
La messa a dimora della specie sbagliata nel posto sbagliato (grandi alberi in spazi ridotti), e la difficile convivenza con le infrastrutture fanno si che la lunga prospettiva di vita degli alberi venga drasticamente ridotta: se a questo si aggiunge l'errata gestione dell'albero i conti sono presto fatti.
Per quanto riguarda la potatura, è usuale vedere nelle nostre città alberi capitozzati che somigliano ad un attaccapanni o ad un candelabro, ed il danno non è solamente estetico.
Cos'è la capitozzatura?
La capitozzatura è la riduzione severa dell'intera chioma, di sue parti o di rami singoli, tramite tagli indiscriminati in seguito ai quali sull'albero rimangono orribili monconi; dopo tali interventi non solo l'estetica ma anche la salute dell'albero è sensibilmente compromessa!
Spesso gli alberi vengono così mutilati perché si ritiene che più siano grandi e più siano instabili ma non è così: l'apparato radicale di un grande albero, se lasciato indisturbato, è in grado di fornire un supporto ed un ancoraggio adeguato a sorreggerne il peso, anche sotto forti stimoli dovuti all'azione del vento.
Col tempo radici, fusto e chioma formano una struttura staticamente efficace e si crea un equilibrio dove ognuna delle tre componenti svolge un ruolo fondamentale e di pari importanza.
Ma veniamo al dunque: le conseguenze del capitozzo
Le foglie sono la parte dell'albero deputate alla fotosintesi, e quindi alla produzione degli zuccheri necessari allo svolgimento delle funzioni vitali. Asportando in maniera drastica anche solo parte della chioma, l'albero non sarà in grado di produrre abbastanza energia e si indebolisce.
Le sostanze di riserva immagazzinate nei tessuti dovranno poi essere impiegate per ricostituire la chioma di cui è stato privato, con la conseguenza che queste non potranno essere utilizzate come base per la difesa da organismi patogeni.
Interventi così drastici vanno ad intaccare seriamente anche l'equilibrio che col tempo si è venuto a creare tra la chioma e le radici, danneggiando anche quest'ultime. Le radici a cui non arriva nutrimento si indeboliscono, è possibile che muoiano e diventano più suscettibili all'ingresso di funghi agenti di carie: questi ultimi causano un decadimento che riduce col tempo la stabilità dell'albero.
Va aggiunto che se le radici sono seriamente compromesse non sono in grado di rifornire la parte aerea di acqua ed elementi nutritivi, cosa che porterebbe alla morte l'albero.
I tagli della capitozzatura sono anche una facile via di ingresso per i funghi cariogeni a cui l'albero, in queste condizioni, non è in grado di reagire in maniera efficiente: di conseguenza si formano carie e cavità che indeboliscono la struttura.
Sempre a livello di questi tagli si sviluppano in maniera disordinata nuovi getti epicormici che crescono velocemente nel tentativo di ricostruire la chioma perduta; questi nuovi rami hanno un attaccatura molto debole che cede facilmente sotto l'azione degli agenti atmosferici.
Altre conseguenze del capitozzo sono le scottature solari, ovvero parti della chioma che prima erano in ombra si trovano all'improvviso esposte all'azione del sole. Questa situazione può provocare il danneggiamento dei tessuti appena al di sotto della corteccia, ed in alcuni casi può portare alla morte intere branche.
La capitozzatura ha anche delle implicazioni economiche: se l'albero muore dovrà essere abbattuto e se sopravvive dovrà essere potato nuovamente dopo pochi anni: un albero danneggiato è costoso!
Quindi riassumendo la capitozzatura:
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indebolisce gli alberi
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può portarli alla morte
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li rende pericolosi
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è costosa.
Quindi cosa fare?
Vi sono alcuni casi in cui si rende necessario intervenire per ridurre la chioma di un albero. Una potatura a regola d'arte consiste nella riduzione tramite tagli di ritorno: si rimuove la porzione terminale di un ramo fino ad altro laterale che diventerà il nuovo apice
Questa operazione va fatta considerando un corretto rapporto dimensionale (il diametro del ramo laterale non deve essere più piccolo di 1/3 rispetto a quello asportato) per consentire all'albero di chiudere la ferita da potatura in maniera adeguata.
A volte è meglio rimuovere un albero considerato troppo invadente piuttosto che capitozzarlo e sostituirlo con uno più piccolo.
In Conclusione
Con una potatura corretta si può rispettare sia la salute dell'albero sia il suo aspetto naturale: il capitozzo è un modo sbagliato di gestire le alberature diffidate da chi vi propone certi interventi!